Quando parliamo di musica, soprattutto quella più datata, i nomi più celebrati sono sicuramente quelli maschili. Ma dietro molti spartiti, si nascondono donne straordinarie, dimenticate od oscurate dalla storia.

Musiciste come Maddalena Casulana (1544 ca – 1590 ca), compositrice, liutista, organista e cantatrice, prima donna ad ottenere la pubblicazione delle proprie composizioni incoraggiata a perseguire l’attività professionale di compositrice da Isabella de’ Medici, la quale le assicura protezione e le commissiona quella che sarà la prima opera interamente sua, Il primo libro de’ madrigali a quattro voci del 1568, che si apre con una dedica della compositrice alla sua mecenate per «mostrare al mondo (in questa profession della musica) il vano error de gl’huomini, che degli alti doni dell’intelletto tanto si credono patroni che par loro ch’alle Donne non possono medesimamente esser communi».

Isabella Leonarda (1620-1704), novizia nel Collegio di Sant’Orsola di Novara, indirizzata alla vita monacale per non assottigliare il patrimonio familiare, è considerata la prima donna ad aver pubblicato sonate per 1, 2, 3 e 4 strumenti. Pubblicò circa 200 composizioni sacre – tra messe, mottetti solistici e musica strumentale per archi e basso continuo, perché severe disposizioni dei sinodi diocesani vietavano la pratica diffusa della polifonia, l’uso di strumenti musicali diversi dall’organo ed esecuzioni di estranei al convento. Le sue musiche ancora oggi sono inserite in concerti o eseguite durante funzioni religiose.

Maria Anna Mozart (1751-1829), sorella maggiore del più noto compositore della storia, Wolfgang Amadeus Mozart. La carriera dei due giovani Mozart andava di pari passo fino a quando Maria Anna fu obbligata dal padre ad abbandonare i palcoscenici per dedicarsi a una vita secondo lui più adatta a una donna. Il padre Leopold affermava che sua figlia era una delle migliori musiciste d’Europa, e diverse persone garantivano che il talento di Maria Anna fosse addirittura superiore a quello di suo fratello, eppure, non appena raggiunti i diciotto anni, ovvero l’età da marito, venne spinta a sposare un ricco magistrato (e non l’insegnante privato che lei aveva scelto).

Fanny Mendelssohn (1805-1847), sorella maggiore del celebre Felix, che fece passare per suoi quattro libri di brani per piano e sei Lieder composti dalla sorella. Per quanto Abraham, il padre, abbia sempre incoraggiato i loro studi musicali in pari misura, a Fanny fu impedito di fare davvero la musicista. A soli 13 anni, diede prova della sua abilità musicale imparando a memoria, e con grande stupore del padre, i 24 preludi di Bach. Nel 1829 sposò il pittore Wilhelm Hensel, che la sostenne sempre, nonostante il parere contrario del fratello e del padre che le scrisse in una lettera: «Dovresti applicarti con maggior serietà e con più zelo al tuo vero e unico lavoro, all’unico lavoro che si addice a una ragazza: fare la donna di casa». Ma Fanny continuò a dare concerti e a comporre.

Clara Wieck Schumann (1819-1896), una fra le più eccezionali pianiste e compositrici del suo tempo. Riuscì per gran parte della sua vita a dedicarsi alla propria vocazione musicale grazie anche al sostegno sia del padre Friedrich Wieck, che per primo si accorse del suo talento, sia del marito, Robert Schumann, che sempre la esortò a perfezionarsi e a continuare con la sua attività artistica. Tra i suoi lavori troviamo brani pianistici e molta musica da camera, trii strumentali e liederistica. Fu tra le prime a proporre durante i suoi concerti interpretazioni e variazioni sul tema di altri compositori e allo stesso tempo inserire nei programmi brani da lei composti. Nella sua vita ricoprì assiduamente anche il ruolo di insegnante ed ebbe il merito di aver introdotto nuove tecniche pianistiche, alcune delle quali ancora oggi utilizzate.

Antonia Brico (1902-1989), direttrice d’orchestra e pianista statunitense di origine olandese, l’unic* alliev* che Karl Muck, direttore della Boston Symphony e dell’Hamburg Philarmonic, accettò nella sua vita. Ma sulla strada della nostra Antonia c’è un mondo maschilista ostile, mondo che si materializzò nella persona del baritono solista John Charles Thomas, che esclamò: “Io non mi faccio più dirigere da una donna!”. Il suo rifiuto influì sull’atteggiamento di tutto il mondo della musica sinfonica e operistica americana: da nessun teatro giunse mai il conferimento di direttrice stabile. Ma Antonia non si lasciò abbattere: spirito indomito reagì fondando a Denver la prima orchestra femminile del mondo, la New York Women’s Symphony Orchestra. In seguito le sue musiciste vollero chiamarsi Brico Symphony Orchestra, per ringraziarla e renderle merito.

Martha Argerich (1941), pianista argentina naturalizzata svizzera, suona il pianoforte da quando aveva 3 anni. Nel 1996 è stata nominata Ufficiale delle Arti e delle Lettere dal Governo Francese e, nel 1997, Accademico di Santa Cecilia a Roma. Scelta l’anno successivo come Direttore Artistico del Beppu Festival in Giappone, nel 1999 ha creato sia il Concorso Internazionale di Piano sia il Festival Martha Argerich a Buenos Aires per poi dar vita, nel 2002, al Progetto Martha Argerich a Lugano. Nel 2004 è stata insignita del titolo di Commendatore dell’Ordine delle Arti e delle Lettere dal Ministro della Cultura e Comunicazioni, mentre, nel 2005, le è stato conferito l’Ordine del Sol Levante dall’Imperatore del Giappone, nonché il prestigioso Praemium Imperiale della Japan Arts Associations.


Chiudiamo questa piccola carrellata non esaustiva con Marianne Faithfull (1946-2025), cantante, autrice e attrice britannica. Ricordata per tutta la vita (e dai più svogliati anche adesso, in occasione della sua morte) come la fidanzata bella e sfortunata di Mick Jagger, vittima del vizio, sopravvissuta agli eccessi degli anni sessanta e, tra le righe, una mezza matta e una madre snaturata, e sempre descritta come una “musa”, ovvero un’ancella del talento altrui, nonostante la mole del suo lavoro come cantante, interprete e autrice (ventidue album in studio, quattro album dal vivo e innumerevoli raccolte). Faithfull, una stella della swinging London, sempre alle feste giuste e sempre al braccio del ragazzo giusto, non è stata solo una delle prime pop star, è stata anche la prima a essere fatta a pezzi pubblicamente dai tabloid. In questo senso è stata la madre di tutte le Britney Spears, le Lindsay Lohan e le Amy Winehouse, di tutte le pop star sfasciate di cui ci ricordiamo e di quelle di cui ci siamo ormai dimenticat*.

Questi sono solo alcuni degli innumerevoli esempi di come le donne nella musica siano state spesso invisibilizzate e ostracizzate, nonostante i loro contributi siano stati essenziali.

Chuchu

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